Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Più WhatsApp e meno mail.” (Luca de Meo)
I mercati azionari europei hanno chiuso la seduta di giovedì con segni positivi: STOXX 600 +0,8%, FTSE 100 +0,2%, DAX +1,4%, CAC +0,9%, FTSE Mib +0,84%, tornando sopra la soglia dei 42.000 punti.
Il presidente Donald Trump ha tenuto una conferenza stampa congiunta con il premier britannico Keir Starmer nel secondo giorno della visita di Stato nel Regno Unito. Londra ha sottolineato un pacchetto di investimenti per £150 miliardi da parte di aziende statunitensi.
Sul fronte francese, pochi sviluppi dopo l’incontro del premier Sébastien Lecornu con i Socialisti. Secondo la stampa, le principali associazioni imprenditoriali restano preoccupate dall’impatto di una prolungata paralisi politica. In parallelo, l’UE ha ribadito a Londra che non offrirà un miglior accordo commerciale senza concessioni britanniche sulla mobilità giovanile.
Banche centrali tra cautela e divergenze
La Bank of England ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 4%, con un voto 7-2, come da attese. L’istituto ha inoltre rallentato il ritmo di riduzione del bilancio a 70 miliardi di sterline per l’anno prossimo, dai precedenti 100 miliardi. La banca centrale ha ribadito l’impegno a contrastare le pressioni inflazionistiche emergenti. I trader ora prezzano 45 punti base di tagli entro il 2026.
La Norges Bank ha invece tagliato i tassi di 25 punti base al 4%, ma ha segnalato che il percorso futuro potrebbe essere più alto di quanto stimato a giugno. Se l’attuale scenario resterà valido, sono comunque attesi ulteriori tagli nel corso dei prossimi dodici mesi.
Wall Street ancora su nuovi record
A Wall Street i listini hanno chiuso in positivo: Dow Jones +0,27%, S&P 500 +0,48%, Nasdaq +0,94%, Russell 2000 +2,51%. Sia S&P che Nasdaq hanno segnato nuovi massimi storici, mentre il Russell 2000 ha superato il record del novembre 2021, distinguendosi come miglior indice della giornata.
Nonostante una seduta priva di notizie di rilievo, la narrativa resta dominata dalla Federal Reserve. Storicamente, la ripresa del ciclo di allentamento monetario ha rappresentato un forte sostegno per le azioni. In questo contesto, Goldman Sachs ha osservato che il massimo drawdown dell’S&P 500 dal maggio scorso è stato limitato a -2,7% in quattro giorni, sottolineando la resilienza del mercato che da oltre 100 giorni non registra un calo del 2%.
Oltre ai titoli tecnologici legati all’intelligenza artificiale, il rialzo ha coinvolto anche i titoli small cap e i comparti ciclici, favoriti dall’orientamento più accomodante della Fed. Questa si che è una bella novita!
La Fed taglia i tassi, ma rimane prudente
Il meeting di settembre del Federal Open Market Committee si è concluso con un taglio di 25 punti base, in linea con le attese. Il comunicato ha incluso passaggi interpretati come accomodanti, soprattutto in merito al mercato del lavoro, sottolineando il rallentamento delle nuove assunzioni e il rischio crescente per l’occupazione.
Il Summary of Economic Projections ha indicato un tasso mediano al 3,625% per il 2025, cioè 75 punti base di tagli complessivi nell’anno, più dei 50 previsti in giugno. Le proiezioni per il 2026 e il 2027 sono state abbassate di 25 punti base. Alcuni economisti hanno però notato elementi più restrittivi, come stime di crescita più robuste, tassi di disoccupazione più bassi e inflazione core più elevata.
Nella conferenza stampa, Jerome Powell ha definito la decisione un “taglio di gestione del rischio”, chiarendo che non vi è stato un ampio sostegno per una riduzione da 50 punti base. Le case di investimento restano divise: Goldman Sachs vede l’inizio di una serie di tagli, mentre JPMorgan ritiene che Powell abbia adottato toni più prudenti del previsto, mettendo in dubbio l’avvio di un ciclo di allentamento prolungato.