Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi.” (Carl von Clausewitz)
I mercati azionari europei hanno chiuso contrastati, muovendosi dai massimi della seduta: STOXX 600 invariato, FTSE 100 -0,2%, DAX -0,4%, CAC +0,1%, FTSE Mib +0,12%. Il clima è stato condizionato da nuove tensioni geopolitiche: la Polonia ha abbattuto dei droni russi penetrati nel suo spazio aereo dopo un attacco contro l’Ucraina. Si tratta della prima volta che Varsavia interviene direttamente nel conflitto, segnando un potenziale punto di svolta. A livello diplomatico, Donald Trump ha chiesto all’Unione Europea di imporre dazi del 100% su India e Cina per punire l’acquisto di petrolio russo. Gli Stati Uniti, ha detto un funzionario, sarebbero pronti a replicare le tariffe.
Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Sébastien Lecornu nuovo primo ministro. Già ministro della Difesa, Lecornu proviene originariamente dal partito repubblicano conservatore e aveva appoggiato Macron sin dalla prima candidatura del 2017. La sua nomina ha suscitato critiche immediate da parte delle opposizioni: la leader del Rassemblement National Marine Le Pen ha definito la scelta una forzatura e ha rilanciato la richiesta di nuove elezioni. Anche Mélenchon (sinistra radicale) e Tondelier (verdi) hanno espresso forte contrarietà, segnalando un clima politico ancora instabile.
Wall Street mista, ma nuovi record per S&P 500 e Nasdaq
Anche oltreoceano l’andamento è stato disomogeneo: Dow -0,48%, S&P 500 +0,30%, Nasdaq +0,03%, Russell 2000 -0,16%. Tuttavia, sia l’S&P che il Nasdaq hanno chiuso su nuovi massimi storici. Il rally è stato guidato in particolare dal settore intelligenza artificiale, grazie al boom del +359% su base annua dei ricavi comunicati da Oracle, accompagnato da segnali incoraggianti provenienti dalla Conferenza tech di Goldman Sachs e da un aumento del 34% dei ricavi della taiwanese TSMC.
Il sentiment positivo ha subito però un rallentamento nel pomeriggio dopo che si è diffusa la notizia della sparatoria che ha coinvolto l’attivista conservatore Charlie Kirk nello Utah, riaccendendo il rischio politico interno. Preoccupazioni sono emerse anche per il rischio di concentrazione eccessiva nel comparto AI dopo indiscrezioni su una potenziale intesa da $300 miliardi tra OpenAI e Oracle, che ha spaventato parte del mercato.
Lavoro e inflazione: ombre sulla solidità dell’economia USA
Sul fronte macroeconomico, gli ultimi dati hanno evidenziato un quadro meno solido del previsto per i lavoratori americani. Il Bureau of Labor Statistics ha rivisto al ribasso la crescita occupazionale: il numero complessivo di lavoratori registrati nel 2024 è stato rivisto in calo di quasi 1 milione di unità, ovvero circa 76.000 posti in meno al mese. Un errore statistico che ha del clamoroso per una nazione come gli USA. Si tratta di un aggiornamento che si aggiunge a una sequenza di dati deboli, culminata con il recente aumento del tasso di disoccupazione al 4,3%, il più alto dalla pandemia.
Il clamoroso fail del dato sull’occupazione ha indotto Donald Trump a licenziare il direttore dell’ufficio di statistica, che ora deve fronteggiare una crisi interna con un terzo delle posizioni dirigenziali ancora vacanti. JPMorgan, tramite il suo CEO Jamie Dimon, ha affermato che “l’economia si sta indebolendo”, pur senza prevedere esplicitamente una recessione.
Il quadro macroeconomico riflette dunque un progressivo deterioramento del mercato del lavoro, che da elemento trainante si sta trasformando in fattore di rischio per la crescita. Il sentiment sui mercati resta però sostenuto dall’aspettativa di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve: un’eventualità che, se confermata, potrebbe continuare ad alimentare la forza dei listini, almeno nel breve periodo.