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Insights 24 Giu 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“Per le banche centrali il dilemma non è più solo inflazione o crescita, ma stabilità o cambiamento.” (Christine Lagarde)

Calma apparente o il peggio è alle spalle? Seduta negativa, ma lontana dai minimi, per le Borse europee: STOXX 600 -0,3%, FTSE 100 -0,2%, DAX -0,3%, CAC 40 -0,7%, FTSE Mib -1%. L’attenzione dei mercati rimane focalizzata sulle prospettive di crescita e sulle decisioni future della BCE, con l’economia europea che fatica a prendere slancio e l’inflazione che sembra ormai stabile al target del 2%. La presidente della BCE, Christine Lagarde, intervenendo davanti ai legislatori europei, ha sottolineato rischi al ribasso per la crescita, avvertendo che l’attività economica potrebbe rallentare ulteriormente in caso di tensioni commerciali globali, deterioramento del sentiment sui mercati finanziari o aumento delle tensioni geopolitiche. Tuttavia, la BCE rimane fiduciosa nel raggiungimento del target di inflazione, con l’inflazione core scesa al 2,3% in maggio, e diversi indicatori sottostanti già in linea col target di medio termine. L’esponente della BCE Centeno, in un’intervista a La Stampa, ha invece sostenuto la necessità di maggiori stimoli monetari per sostenere un’economia europea ancora debole, ipotizzando una riduzione dei tassi qualora il gap di prodotto negativo dovesse persistere. Le tensioni in Medio Oriente complicano ulteriormente la decisione della BCE, con i membri più prudenti preoccupati da una possibile ripresa dell’inflazione a causa delle dinamiche energetiche. Secondo molti analisti, la soglia per un taglio già a luglio resta alta, con settembre che appare il momento più probabile per una svolta accomodante.

Wall Street recupera, Fed sempre più divisa sui tagli ai tassi

Chiusura positiva per Wall Street, con gli indici vicini ai massimi di giornata: Dow Jones +0,89%, S&P 500 +0,96%, Nasdaq +0,94%, Russell 2000 +1,11%. Il settore tecnologico resta sotto i riflettori, con i titoli del gruppo Mag 7 generalmente positivi e Tesla in forte rialzo grazie al lancio del servizio Robotaxi ad Austin. Rimane invece più cauta la performance di Alphabet (Google). Sul fronte macroeconomico, prosegue il dibattito interno alla Fed, con dichiarazioni sempre più accomodanti da parte di vari membri del board. La vicepresidente Bowman e il governatore Waller hanno entrambi ventilato apertamente l’ipotesi di un taglio già a luglio, citando il miglioramento sostenibile dell’inflazione. Anche il presidente della Fed di Chicago, Goolsbee, ha sottolineato che l’impatto dei dazi commerciali è stato inferiore al previsto, aprendo la strada a una possibile riduzione dei tassi nei prossimi mesi. Il presidente Powell, tuttavia, mantiene una posizione prudente, ribadendo la necessità di attendere ulteriori dati prima di cambiare rotta. Le divergenze interne al FOMC sembrano quindi acuirsi, con il presidente Trump che continua ad aumentare la pressione, dichiarando pubblicamente di non aver escluso la possibilità di rimuovere Powell, alimentando preoccupazioni sull’indipendenza della banca centrale.

Medio Oriente: tensioni senza escalation, petrolio in calo

Le tensioni in Medio Oriente rimangono elevate ma senza l’attesa escalation militare su larga scala, nonostante i recenti raid statunitensi contro tre siti nucleari iraniani (Fordo, Natanz e Isfahan) e la controffensiva iraniana contro basi USA nella regione, giudicata però debole dai mercati. Di conseguenza, il prezzo del petrolio registra un calo (sotto a soglia di $70), con la paura di una chiusura dello Stretto di Hormuz che si è significativamente attenuata. La combinazione tra la debolezza del greggio e il tono sempre più accomodante della Fed ha favorito un calo dei rendimenti obbligazionari americani, con una discesa di 8 punti base nella parte breve della curva. A beneficiare della situazione sono stati soprattutto i settori più sensibili ai tassi, come i costruttori di abitazioni. In un contesto così volatile, caratterizzato da incognite geopolitiche, incertezze monetarie e segnali economici misti, la prudenza continua a dominare le scelte degli investitori, anche se per ora sembra prevalere un certo ottimismo sul breve periodo. La vera domanda, ancora una volta, è per quanto tempo questa calma apparente possa resistere in un contesto globale così instabile.