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Insights 9 Giu 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La calma dei mercati è spesso solo l’anticamera della prossima volatilità.” (Ray Dalio)

La BCE prepara la pausa ma i mercati no. Seduta positiva venerdì scorso per i mercati europei, che concludono la settimana con rialzi contenuti: lo STOXX 600 guadagna +0,3% (seconda settimana consecutiva in rialzo), il FTSE 100 +0,3%, il CAC 40 +0,2% e il FTSE Mib +0,55%. Unico indice in lieve calo il DAX (-0,1%). L’attenzione degli operatori resta concentrata sulle politiche della BCE, che giovedì ha operato l’ottavo taglio consecutivo dei tassi, riducendo di ulteriori 25 punti base il tasso sui depositi portandolo al 2,00%. La presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa, ha lasciato intendere che potrebbe esserci una pausa a luglio, ribadendo un approccio prudente e legato ai dati. Bloomberg riporta che fonti interne alla BCE confermano questa intenzione, anche se non tutti i membri del board escludono ulteriori tagli da settembre. I mercati continuano infatti a scontare almeno un ulteriore taglio entro fine anno, che porterebbe il tasso sui depositi al 1,75%. Molto dipenderà dall’evoluzione dei prezzi energetici, dall’andamento dell’euro e soprattutto dall’esito delle trattative commerciali USA-UE entro la scadenza del 9 luglio. La stessa BCE conferma che eventuali nuove escalation sui dazi potrebbero deprimere crescita e inflazione, mentre una risoluzione positiva porterebbe invece a un miglioramento delle prospettive economiche.

Wall Street in rialzo, ma tensioni politiche ancora sul tavolo

I mercati americani chiudono la settimana con una decisa accelerazione: Dow Jones +1,05%, S&P 500 +1,03%, Nasdaq +1,20% e Russell 2000 +1,66%. Lo S&P 500 supera di oltre il 20% i minimi segnati l’8 aprile, e ora si trova a meno del 2,5% dai massimi storici di febbraio. Al centro delle attenzioni torna il settore tecnologico, trainato dal rimbalzo di Tesla dopo il tonfo del -14% registrato giovedì a causa della clamorosa polemica tra Donald Trump ed Elon Musk. Entrambi sembrano ora orientati verso una tregua. Secondo Politico, collaboratori della Casa Bianca hanno cercato di convincere Trump a placare le tensioni con Musk, programmando una telefonata per cercare una mediazione. Lo stesso Trump ha commentato brevemente ai cronisti con un distensivo «va tutto bene». Anche Musk, tramite X (Twitter), ha mostrato apertura verso una riconciliazione, annunciando addirittura di aver annullato la decisione di dismettere la navicella Dragon di SpaceX. Le tensioni erano scaturite dalle critiche di Musk contro il disegno di legge fiscale repubblicano, da lui definito «una disgustosa abominazione», reo di incrementare il deficit e tagliare gli incentivi per i veicoli elettrici (EV), mantenendo invece i sussidi per petrolio e gas. Il climax polemico aveva raggiunto il picco con un riferimento di Musk agli “Epstein files” di Trump e la dura risposta del presidente americano, che aveva minacciato di eliminare i contratti e i sussidi governativi alle aziende di Musk. Sebbene la situazione sembri ora avviata verso una distensione, resta il dubbio se questa calma sia davvero duratura.

Geopolitica e commercio: Trump-Xi riavvicinamento tattico

Sul fronte geopolitico arriva un segnale positivo dal colloquio telefonico tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping, svoltosi giovedì scorso. Le due potenze hanno concordato un nuovo round di colloqui commerciali, con Trump che ha definito la chiamata «molto positiva». Più prudente la reazione cinese, che ha invitato gli Stati Uniti a «rimuovere le misure negative» e ad affrontare «con prudenza» la questione di Taiwan. Nonostante il clima apparentemente disteso, restano aperte molte questioni e l’ottimismo degli investitori rimane cauto. Il mercato è consapevole che le trattative USA-Cina saranno decisive per gli equilibri globali dei prossimi mesi e influenzeranno direttamente le decisioni delle banche centrali, a partire dalla stessa BCE e dalla Fed. Per ora, gli operatori guardano con speranza ai prossimi incontri, ma la memoria delle recenti tensioni impone prudenza. In gioco c’è non solo il breve termine, ma una stabilità globale che potrebbe rapidamente tornare in bilico. E come ricorda l’esperienza, la tregua di oggi può trasformarsi in un nuovo fronte di battaglia domani.