Il punto sul mercato di Integrae SIM

«Quando le trattative commerciali avanzano, i mercati respirano: è la diplomazia a dettare i ritmi della Borsa.» (Christine Lagarde)
Ottimismo sui mercati europei grazie al dialogo USA-Cina e alla tregua commerciale. Seduta positiva quella di venerdì per i mercati azionari europei, che hanno chiuso sui massimi di seduta, trainati dal crescente ottimismo sul fronte della guerra commerciale USA-Cina: lo STOXX 600 ha guadagnato l’1,7%, il DAX il 2,6%, il CAC 40 il 2,3%, e il FTSE Mib ha messo a segno un rialzo dell’1,92%. L’apertura al dialogo manifestata dal Ministero del Commercio cinese, che ha confermato di valutare le recenti proposte negoziali statunitensi, ha alimentato una decisa inversione di tendenza rispetto al clima di tensione delle ultime settimane. Pechino, pur ribadendo la sua determinazione a difendere gli interessi nazionali, ha mitigato i toni, lasciando intravedere spiragli concreti per un’attenuazione delle tariffe reciproche, dopo aver già silenziosamente esentato alcuni prodotti americani dalle recenti imposizioni. Nel frattempo, anche il Giappone punta a raggiungere un accordo commerciale con Washington entro giugno, sottolineando tuttavia che le negoziazioni potrebbero coinvolgere anche il tema delicato delle sue detenzioni di Treasury USA. Sul fronte macroeconomico europeo, l’inflazione nell’Eurozona è rimasta stabile al 2,2% in aprile, mancando le aspettative di un lieve calo al 2,1%, mentre l’inflazione core è salita inaspettatamente al 2,7%, alimentando speculazioni sul percorso della politica monetaria della BCE.
Wall Street vola dopo il dato occupazionale, nonostante le delusioni dal settore tecnologico
A Wall Street gli indici hanno archiviato la seduta di venerdì in deciso rialzo, con l’S&P 500 in crescita dell’1,47%, il Nasdaq del 1,51%, il Dow Jones dell’1,39%, e il Russell 2000 che ha sovraperformato con un rialzo del 2,27%. L’S&P 500 ha così registrato il nono rialzo consecutivo, con un guadagno cumulato superiore al 10% nel periodo, recuperando pienamente le perdite provocate dall’annuncio delle tariffe reciproche del 2 aprile. I mercati hanno reagito positivamente al dato sui nuovi occupati (NFP) superiore alle attese, alleviando i timori di una recessione imminente ma, allo stesso tempo, alimentando nuovamente la narrazione di una Fed più restrittiva. L’altro catalizzatore è stato rappresentato dai segnali di distensione commerciale con Pechino: in particolare, indiscrezioni hanno suggerito che la Cina stia valutando concessioni nel campo della lotta al fentanyl come segnale per avviare negoziati più ampi. Tra i titoli tecnologici, risultati trimestrali inferiori alle aspettative per Apple e Amazon non hanno compromesso il sentiment complessivo, sostenuto soprattutto dalla capacità delle aziende di gestire efficacemente le pressioni tariffarie. Positivi anche i flussi di mercato, con i fondi che stanno aumentando l’esposizione azionaria e un investitore retail particolarmente resiliente nell’acquistare sui ribassi.
Unione Europea e Stati Uniti preparano un documento comune: obiettivo una tregua duratura
La settimana si è conclusa con segnali incoraggianti anche nelle relazioni tra Europa e Stati Uniti. Bruxelles presenterà la prossima settimana una proposta congiunta con Washington per abbassare le barriere commerciali, incrementare gli investimenti europei negli USA e affrontare il problema della sovraccapacità cinese nel settore siderurgico. Le proposte includeranno l’aumento delle importazioni europee di gas naturale liquefatto americano, in linea con quanto dichiarato recentemente dal Commissario al Commercio UE Šefcovic, secondo il quale l’Europa potrebbe ridurre il deficit commerciale con gli USA di circa €50 miliardi attraverso acquisti mirati. Tuttavia, rimangono sul tavolo questioni difficili come la tassa sui servizi digitali introdotta da paesi come Francia e Italia, identificate dal Segretario al Tesoro USA Scott Bessent come principali ostacoli a una trattativa globale. Nonostante ciò, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e il presidente Trump si sono impegnati ad approfondire il dialogo tecnico per raggiungere un accordo specifico, anche se una data per un vertice ufficiale non è ancora stata fissata. Nel frattempo, Bruxelles continua a preparare misure di rappresaglia in caso di fallimento delle negoziazioni, mantenendo alta la guardia e cercando contemporaneamente di diversificare le relazioni commerciali oltre gli Stati Uniti.