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Insights 29 Apr 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La fiducia è come l’aria, quando c’è non si nota, ma quando manca si soffoca.” (Warren Buffett)

Europa positiva ma cauta, occhi puntati sulle trattative USA-Asia. Le borse europee hanno chiuso positive la seduta di lunedì, anche se lontane dai massimi di seduta, consolidando i guadagni delle ultime due settimane. Lo STOXX 600 ha guadagnato lo 0,5%, il FTSE Mib ha chiuso a +0,31% sopra quota 37mila punti con le banche protagoniste. Il mercato mantiene un atteggiamento prudente, influenzato dalle trattative commerciali in corso tra Stati Uniti e Asia, con segnali contrastanti sulla ripresa dei colloqui tra USA e Cina. Gli operatori monitorano con attenzione la crescente preoccupazione relativa alle potenziali interruzioni nelle catene di approvvigionamento, con un crollo previsto del 35% delle spedizioni dirette negli USA a partire da maggio. Sul fronte corporate, spicca l’offerta da €6,3 miliardi di Mediobanca per Banca Generali, con l’obiettivo di raddoppiare i ricavi nel Wealth Management. L’operazione richiederà l’approvazione degli azionisti entro il prossimo 16 giugno. Nuovo tassello nel risiko bancario italiano nella prospettiva della capital market union, e apre a nuovi interessanti scenari nel processo di consolidamento bancario.

Wall Street in equilibrio: focus su tech e trimestrali

Wall Street ha concluso una seduta altalenante prevalentemente positiva, con il Dow Jones in rialzo dello 0,28%, l’S&P 500 che ha segnato un modesto +0,06%, mentre il Nasdaq ha registrato una lieve flessione dello 0,10%. Bene anche l’indice delle small cap Russell 2000 (+0,41%) che allontana le paure di una profonda recessione. La giornata è stata caratterizzata da una relativa calma, in attesa della diffusione dei numerosi dati macroeconomici e delle importanti trimestrali aziendali previste nei prossimi giorni in particolare venerdì con le statistiche del mercato del lavoro. Il settore tecnologico ha mostrato segni di debolezza, con Nvidia sotto pressione a causa delle crescenti preoccupazioni sulla concorrenza cinese nel settore dell’intelligenza artificiale. Gli investitori si sono inoltre concentrati sulle strategie aziendali di mitigazione degli impatti tariffari e sulla resilienza del retail che continua a comprare nei ribassi, nonostante le vendite da parte degli hedge fund. Sul fronte Fed, silenzio dal presidente Powell, ma segnali critici dal possibile successore Kevin Warsh, che ha accusato la banca centrale di errori sistematici nella gestione della politica monetaria.

Supply chain sotto pressione, l’ombra delle tariffe sulla crescita economica

Diversi report recenti evidenziano una crescente preoccupazione per le conseguenze della guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump. I dati ad alta frequenza mostrano una riduzione significativa (35% su base annua) delle spedizioni al porto di Los Angeles a partire dalla settimana del 4 maggio. Dopo mesi in cui le aziende hanno accumulato scorte in risposta alle tariffe, gli esperti prevedono una rapida esaurimento dei magazzini da maggio, con conseguenti interruzioni in settori chiave come il retail, la manifattura e la logistica. Goldman Sachs stima una durata delle scorte aziendali di circa 2-3 mesi, ma sottolinea che un eventuale “panic buying” potrebbe ridurre rapidamente queste tempistiche. Gli economisti di Apollo avvertono che potrebbero verificarsi situazioni simili a quelle vissute durante la pandemia, con potenziali licenziamenti nei settori del trasporto, della logistica e del commercio al dettaglio. Le interruzioni delle catene di approvvigionamento potrebbero durare diversi trimestri, esercitando pressioni inflazionistiche persistenti anche dopo eventuali accordi commerciali.