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Insights 11 Mar 2025

Il punto sul mercato di Integrae SIM

“La fiducia è l’unica moneta che non può essere svalutata, ma solo persa” (Jean-Claude Juncker)

È tornato il risk-on? Le borse europee chiudono contrastate in una seduta volatile, caratterizzata da segnali contrastanti dal fronte macroeconomico e da nuove tensioni geopolitiche. Lo STOXX 600 ha perso l’1,3%, il DAX segna un ribasso dell’1,7%, mentre il CAC 40 cede lo 0,9%. Piazza Affari scivola dello 0,9%, pur mantenendosi sopra la soglia psicologica dei 39mila punti. L’attenzione degli investitori si concentra sul miglioramento dell’indice Sentix Investor Confidence, che ha sorpreso in positivo, segnalando un rialzo del sentiment in Europa. Intanto, l’Eurogruppo si riunisce a Bruxelles con la partecipazione della presidente della BCE Christine Lagarde, mentre i policymaker dell’istituto centrale continuano a discutere il futuro dei tassi. Nel weekend, Isabel Schnabel ha lanciato un monito sui rischi inflazionistici, suggerendo che un possibile taglio dei tassi ad aprile potrebbe essere messo in discussione. A livello geopolitico, l’attenzione è sulla guerra in Ucraina, con Donald Trump che ha proposto nuove sanzioni e tariffe su larga scala nei confronti della Russia per costringere Vladimir Putin a negoziare. In Italia, la Premier Giorgia Meloni ha avanzato l’ipotesi di estendere l’ombrello difensivo della NATO all’Ucraina senza concedere un’adesione formale, mentre in Germania si complica il via libera al piano di espansione fiscale per le spese militari, osteggiato dai Verdi decisivi in parlamento.

Wall Street in forte calo, il rischio recessione torna al centro del dibattito

Le borse statunitensi hanno archiviato un lunedì nero, con gli indici in chiusura poco sopra i minimi di seduta. Il Dow Jones ha ceduto il 2,08%, lo S&P 500 arretra del 2,70%, mentre il Nasdaq registra una flessione del 4,00%, segnando la peggiore performance da settembre 2022. Il sentiment resta dominato dai timori di un rallentamento dell’economia statunitense, alimentati dall’ennesimo sell-off sui titoli tecnologici. Il mercato guarda con crescente preoccupazione alla tenuta della spesa dei consumatori, con diversi analisti che evidenziano segnali di debolezza nelle vendite al dettaglio, che contano 2/3 del Pil statunitense, e nei dati macro più recenti. A complicare il quadro, le continue incertezze legate alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. Sebbene il Presidente continui a spingere per una strategia aggressiva sui dazi, il suo stesso team economico ha iniziato a manifestare preoccupazioni sugli effetti negativi che potrebbero derivarne. Nel fine settimana, Trump ha dichiarato a Fox News che l’economia potrebbe attraversare una fase di “transizione”, mentre il Segretario al Tesoro Bessent ha parlato di un “periodo di disintossicazione”, alimentando speculazioni su un rallentamento più marcato del previsto.

Tesla sotto assedio, il mercato EV si complica

Tesla, -15% nella seduta di ieri, -45% da inizio anno, si trova al centro di un’ondata di proteste e atti di vandalismo sia negli Stati Uniti che in Europa, in risposta al crescente coinvolgimento del CEO Elon Musk nell’amministrazione Trump e al suo ruolo nel Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE). Diversi media statunitensi riportano manifestazioni presso gli showroom Tesla di Portland, Chicago e New York, mentre in Europa episodi simili si sono verificati in Germania, Francia e Portogallo. L’indignazione si concentra sulla presunta ingerenza di Musk nelle decisioni governative, in particolare nel programma di licenziamenti di massa all’interno delle agenzie federali. Il contraccolpo si riflette direttamente sulle vendite di Tesla, tradizionalmente forte tra la clientela “progressista” politicamente. In Europa, i dati più recenti indicano un crollo del 45% delle immatricolazioni a gennaio, mentre i principali competitor come BYD e SAIC Motor continuano a guadagnare quote di mercato nonostante i dazi. La società si trova inoltre in una delicata fase di transizione tecnologica, con un aggiornamento della gamma in corso per rispondere alla crescente pressione competitiva. Il recente restyling della Model Y, il modello più venduto di Tesla, rappresenta un tentativo di riguadagnare slancio, ma gli analisti restano prudenti sulla capacità dell’azienda di difendere la sua leadership nel segmento EV, soprattutto di fronte al rafforzamento dei player cinesi ed europei.