Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Le decisioni di oggi plasmano le opportunità di domani.” (Anonimo)
Banche centrali sempre più colombe. Le borse europee hanno chiuso la seduta di giovedì con un andamento misto, mentre l’ECB ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base per la terza volta consecutiva, portando il tasso sui depositi al 3,00%. Questa decisione, che ha abbassato complessivamente i tassi di un punto percentuale da giugno, è stata accompagnata da un cambio di tono nella dichiarazione ufficiale, che ha eliminato il riferimento al mantenimento di una politica restrittiva e ha enfatizzato un approccio data-dependent e basato sulle condizioni di mercato. L’Eurotower ha lasciato aperta la possibilità di tagli più consistenti se necessario, anche se ha sottolineato che l’inflazione interna rimane alta e alcuni settori stanno ancora adeguando i prezzi agli aumenti passati. Le nuove previsioni macroeconomiche collocano l’inflazione al 2,1% nel 2025 e al 1,9% nel 2026, con l’inflazione core sopra il target fino al 2026. Anche le prospettive di crescita sono state riviste al ribasso, con una crescita prevista dello 0,7% nel 2024, dell’1,1% nel 2025 e dell’1,4% nel 2026, sostenuta da un aumento dei redditi reali e da maggiori investimenti aziendali. Sul fronte azionario, i titoli legati alle risorse e i beni di lusso hanno reagito positivamente ai segnali di maggiore accomodamento da parte della BCE.
Intelligenza resiliente
Negli Stati Uniti, il Nasdaq 100 ha guadagnato mercoledì il 1,9%, toccando un nuovo massimo storico, trainato dalle cosiddette Magnificent Seven, che continuano a dominare il mercato. L’ottimismo degli investitori verso l’intelligenza artificiale e il settore tecnologico si è dimostrato resiliente, nonostante i dati sull’inflazione siano rimasti sopra i livelli desiderati. L’indice CPI di novembre è aumentato dello 0,3% sia nella componente headline sia nel core, registrando il quarto incremento consecutivo. Questo dato ha rafforzato le aspettative per un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione della Federal Reserve di dicembre, come evidenziato da Skyler Weinand di Regan Capital, che ha interpretato i dati come un segnale di progresso sull’inflazione, pur riconoscendone la persistenza. Wall Street continua a beneficiare di una dinamica positiva, sostenuta anche dall’ottimismo sul lungo termine per l’AI e dal buon andamento delle fusioni e acquisizioni.
Primi bilancio di inizio anno
In Europa, il focus si sposta sulle performance delle principali borse. Il DAX tedesco guida i guadagni da inizio anno con un rialzo del 21,5%, seguito dall’IBEX spagnolo (+17,2%) e dal FTSE MIB italiano (+14,3%), mentre il CAC40 francese resta in territorio negativo (-1,5%). La performance del DAX è però attribuibile principalmente a SAP, che ha registrato un impressionante guadagno del 72% grazie al trend di digitalizzazione. Escludendo SAP, l’Ibex spagnolo emergerebbe come il miglior mercato europeo, in linea con l’indice S&P 500 Equal Weight. La solidità del mercato spagnolo riflette un contesto di crescita stabile e un’allocazione favorevole del capitale. Tuttavia, la fotografia complessiva del 2024 vede Piazza Affari posizionarsi ancora tra i migliori mercati europei, nonostante la performance inferiore rispetto al 2023, quando il FTSE MIB aveva registrato un +28% grazie ai rimbalzi post-Covid. Con il calo della liquidità nelle ultime sedute dell’anno e l’approssimarsi delle festività natalizie, l’attenzione degli investitori si concentra ora sul 2025, con analisti come JPMorgan e Barclays che individuano opportunità in titoli come Shell, AstraZeneca e Ferrari, supportati da fondamentali solidi e prospettive di crescita a lungo termine. Meno positività per le small cap europee in considerazione del deterioramento del rallentamento della crescita, del lento ribasso dei tassi e del perdurare di rischi inflattivi.