Il punto sul mercato di Integrae SIM
Il successo è la somma di piccoli sforzi, ripetuti giorno dopo giorno (Robert Collier)
I mercati azionari europei si sono mossi al rialzo. Tra i settori migliori performer Retail, Tecnologia e Costruzioni/Materiali, mentre Real Estate e Healthcare faticano. Una bella reazione dopo la chiusura debole di lunedì. In rialzo anche gli indici statunitensi dopo un buon inizio di settimana, nonostante un calo dei Mag 7 e dei semiconduttori. Un movimento che ha beneficiato della rotazione settoriale, sintomo di salute del mercato: Finanziari, Energia e Materiali sono stati tra i settori migliori. Nota stonata: i Treasury che mostrano un appiattimento della curva con lo spread 2/10 anni ancora in territorio positivo. Stabili invece Bund, Dollar Index, oro mentre il Bitcoin cerca di risalire la china dopo le perdite di lunedì. Nel frattempo, prosegue l’attesa per il meeting del FOMC di oggi e per altre importanti riunioni delle banche centrali. I futures stanno sempre più prezzando un taglio dei tassi di 50 punti base da parte della Fed, ma probabilmente l’attenzione si sposterà sui tagli attesi nel 2024 e nel 2025, con circa 250 punti base di riduzioni previsti entro la fine del 2025. La BoE e la BoJ dovrebbero mantenere la politica invariata, con la BoE concentrata su un aggiornamento dei piani di quantitative easing. Attenzione, non c’è solo la Fed, i mercati saranno infatti attenti anche ai messaggi del governatore della BoJ, Ueda, per orientare le aspettative verso un ulteriore rialzo dei tassi senza innescare la volatilità che ha seguito la riunione del 31 luglio.
Tedeschi col morale basso
L’istituto ZEW ha riportato che la fiducia degli investitori nell’economia tedesca è crollata al livello più basso da quasi un anno. L’indice delle aspettative è sceso a 3,6 a settembre rispetto a 19,2 di agosto. Anche l’indice della situazione attuale è calato a (84,5) rispetto alle attese di (80) e al valore precedente di (77,3), segnando il livello più basso da maggio 2020. Questo calo netto, molto più marcato di quanto previsto dagli economisti, riflette un crescente pessimismo sulle prospettive economiche del paese. La flessione segue già i dati del sondaggio di agosto, che aveva mostrato significative debolezze sia nella situazione attuale che nelle aspettative. Il calo è stato attribuito a un settore manifatturiero in difficoltà, una spesa dei consumatori esitante, e una serie di battute d’arresto per grandi aziende tedesche come Volkswagen e BMW. Le sfide strutturali come una demografia sfavorevole, alti costi energetici e la crescente concorrenza dalla Cina stanno contribuendo ulteriormente al malessere economico. Anche se i recenti tagli ai tassi di interesse della BCE potrebbero offrire un po’ di sollievo, molti economisti stanno rivedendo al ribasso le previsioni di crescita, con alcuni che parlano di stagnazione o addirittura di una leggera recessione per la Germania nel prossimo anno.
Elezioni USA: Impatti sui mercati secondo UBS
La recente analisi di Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM Italy, offre uno spaccato interessante sulle possibili conseguenze delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti per i mercati finanziari. Secondo Ramenghi, Kamala Harris punta su politiche di riduzione delle disuguaglianze, investimenti in energia rinnovabile e aumento delle tasse per le imprese, una strategia che potrebbe inizialmente pesare sui mercati azionari. Al contrario, Donald Trump propone tagli fiscali che potrebbero sostenere i mercati, ma la sua politica potrebbe includere dazi universali sulle importazioni, con il rischio di tensioni commerciali globali. Un punto in comune tra i due candidati è il protezionismo, con Harris più orientata a preservare l’alleanza transatlantica e Trump favorevole a negoziati bilaterali più aggressivi. Ramenghi prevede una fase più volatile per i mercati, con opportunità interessanti per chi punta su azioni di qualità, soprattutto nei settori delle utility e delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale. L’esperto segnala infine di non fare cambiamenti radicali nei portafogli in vista delle elezioni, dato il contesto economico incerto e l’elevata volatilità attesa.