Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Sbagli il 100% dei colpi che non spari” (Wayne Gretzky)
La rivincita del tech. L’ultima settimana del mese di aprile si è chiusa in rialzo per le piazze finanziarie, con l’indice MSCI World Equity salito del 2,7%. Ancora meglio ha fatto il Nasdaq 100 che ha guadagnato il 3,9%, trascinato Nvidia, +14,8% ed Apple +3,2% (vicino il lancio di un nuovo iPhone in collaborazione con OpenAI). Bene anche le small cap con il Russel 2000 salito del 2,7%, e l’S&P 600 Small Cap che ha guadagnato l’1,6%. Piazza Affari, si è mossa in rialzo ma sotto la media degli altri listini: FTSE Mib +1%, battuto rispettivamente da FTSE Small Cap +3,2% ed FTSE Star +2,4%. Una notizia positiva che consolida l’aspettativa di una rotazione settoriale tra i titoli finanziari e l’economia reale. Tema di investimento di cui parleremo in occasione del Financial Galà del 21 maggio a Milano alla presenza delle società di eccellenza quotate sul listino Euronext Growth Milan. Il ritorno della positività sui listini mondiali ha fatto crollare la volatilità che ha perso quasi il 20% in una settimana. Buone notizie anche sul fronte dell’inflazione: l’indice dei noli marittimi ha perso oltre il 9%, il prezzo del gas sulla Borsa di Amsterdam il 5%. Male anche l’Oro, in deciso calo dei massimi di periodo: -2,8%. In frenata i rendimenti dei titoli di Stato, ma questa è una buona notizia: spread a 130 punti e rendimento del BTP a 10 anni che si allontana dalla soglia di allarme del 4%. Ma una rondine non fa primavera e il mercato resta convinto che i tassi resteranno più alti più a lungo. Ci sono buone ragioni per crederlo: l’indice dei prezzi PCE core del primo trimestre statunitense di giovedì è stato rivisto al rialzo e le richieste settimanali di disoccupazione sono scese inaspettatamente al minimo di 2 mesi, fattori aggressivi per la politica della Fed. Inoltre, la revisione al ribasso più ampia del previsto del PIL statunitense del primo trimestre e la revisione al rialzo dell’indice dei prezzi core del primo trimestre stanno alimentando timori di stagflazione.
Il dilemma della Bce
Se in Usa è abbastanza probabile che il costo del denaro non calerà prima di settembre, in Europa l’orizzonte è molto più vicino: il 6 giugno. Eli Schnabel, superfalco di Francoforte ha però messo in guardia rispetto a tale obiettivo: “l’ultimo miglio sarà accidentato” ha dichiarato, non dando per scontato il cambio di rotta della politica monetaria. La scorsa settimana è stato reso noto il sondaggio della Bce sulle aspettative mediane dei consumatori sull’inflazione nei prossimi 12 mesi. Il consenso è ora visto al 3%, il livello più basso dal dicembre 2021. Contemporaneamente, le aspettative mediane per l’inflazione a tre anni sono rimaste invariate al 2,5% per il quarto mese consecutivo. Dall’indagine emerge anche che l’incertezza sulle aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi è diminuita ed è ora al livello più basso dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina nel febbraio 2022. Ma la politica monetaria continua ad essere guidata dai dati, per questo sino alla scadenza di giugno ogni annuncio sarà passato ai raggi X. Oggi tocca all’inflazione in Germania ad aprile, attesa poco sopra il +2% su base annua, ovvero +0,4% su base sequenziale. Domani seguente tocca al dato sulla disoccupazione ad Aprile, sempre in Germania ed infine al Pil italiano e tedesco nel primo trimestre del 2024. La Germania dovrebbe essere uscita dalla recessione tecnica, l’Italia mantenere un ritmo di crescita lento ma costante.
Benvenuta CVC
Debutto col botto per Cvc in Borsa (Euronext). Venerdì scorso sono iniziate le contrattazioni delle azioni della società attiva nella gestione di fondi chiusi con un salto del +24% rispetto al prezzo di collocamento di €14, e pari a una capitalizzazione di €14 miliardi. Si tratta di un successo significativo per Cvc, che aveva già provato due volte a quotarsi in Borsa senza riuscirci. Il fondo gestisce un’enorme quantità di denaro, circa €190 miliardi, investiti in vari settori tra cui private equity, credito e infrastrutture. In Italia è noto per avere acquistato la catena “La Piadineria” per circa €600 milioni. L’offerta di azioni di Cvc è cresciuta notevolmente prima del debutto, grazie all’interesse mostrato dagli investitori in fase di road show: oltre €400 milioni aggiuntivi che hanno portato la raccolta complessiva a €2 miliardi, fornendo così maggiore liquidità al mercato. L’Ipo di Cvc si colloca tra le più grandi del 2024 in Europa, avvicinandosi a quella di Galderma, il marchio svizzero di skincare che ha debuttato a marzo con una raccolta di 2 miliardi di franchi svizzeri (€2,1 miliardi). Un’altra offerta pubblica iniziale miliardaria è attesa ad inizio maggio da Puig, il gruppo beauty spagnolo dietro marchi come Rabanne e Jean Paul Gaultier, che punta a vendere azioni per €3 miliardi alla borsa di Madrid. Nel frattempo, a Wall Street, giovedì 25 aprile ha debuttato Rubrik, una compagnia software partecipata da Microsoft , che ha raccolto quasi $1,4 miliardi (€1,3 miliardi di euro). Nonostante la volatilità il secondo trimestre dell’anno vede un ritorno delle quotazioni facendo prevedere un’altra estate calda anche per il nostro listino che da inizio anno ha già accolto 4 nuove matricole, 2 delle quali (pari al 50% di quota di mercato) accompagnate in Borsa da Integrae Sim.