Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Se la sofferenza vi ha reso meschini, l’avete sprecata” (Ida Bauer)
La prima seduta del mese di novembre è stata condizionata dalla riunione del Fomc, che, come previsto ha lasciato i tassi invariati ma non ha fornito chiare indicazioni sul futuro. In assenza di forward guidance si continua a navigare a vista anche con il rischio di “sopravvalutare” il significato di valori macroeconomici “spot”. Più puntuali le informazioni che arrivano dalle trimestrali aziendali in Usa ed Europa. Secondo ai dati pubblicati da Refinitiv, delle oltre 250 società dell’S&P 500 che hanno riportato i conti del 3° trimestre 2023, l’80% circa ha superato le attese sugli utili, mentre il 60% lo ha fatto sui ricavi. Delle 133 aziende dello STOXX 600 che hanno pubblicato i risultati, il 62% ha fatto meglio del consensus sui ricavi e il 44% sugli EPS. Oggi è attesa una bella raffica di trimestrali, tra cui spicca Apple, seguita da McDonald’s, Caterpillar, Pfizer, Mondelez, Starbucks e Eli Lilly. A livello macro attenzione alle 9:55 l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero e la variazione della disoccupazione in Germania a ottobre. Alle 13:30 invece le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione in Usa.
La stagionalità conta?
L’andamento negativo, nel mese di ottobre, dei principali indici di Borsa europei e statunitensi non ha rispettato l’andamento stagionale. Cosa attendersi quindi per il mese di novembre? Secondo un analisi di FreeFinance, condotta su dati Bloomberg e Refinitiv, per l’S&P 500 il 60,22% delle volte ottobre chiude sopra la pari. La variazione media in questi casi è del +4,14%, mentre è del -4,3% quando si registra una chiusura negativa. In media, si assiste ad un +0,78%. Il NASDAQ 100 vede invece novembre chiudere positivo il 68,42% delle volte, con una variazione del +5,88% media. La performance media con variazione negativa è del -5,27%, mentre quella generale del +2,36%. Per quanto riguarda invece gli indici europei l’FTSE Mib a novembre è risultato positivo nel 60% delle volte con una performance del +5,67%. In caso contrario, la variazione media è stata del -3,76%. La media generale è del +1,9%. L’attuale scenario di volatilità, e il contesto geopolitico non fanno dormire sonni tranquilli per il rispetto della stagionalità ma a a giudicare il recente flusso di notizie sul piano macroeconomico (inflazione in deciso calo e recessione lieve in Europa) aumentano le probabilità di assistere al tradizionale rally di fine anno.
Benvenuto Fabio
Fabio Panetta è il nuovo governatore della Banca d’Italia. L’ex membro del consiglio della Bce, ed ex direttore generale di Bankitalia, prende il posto di Ignazio Visco che ha ricoperto il ruolo per due mandati e non era riconfermabile. Panetta è un personaggio che gode di solida stima e ampia credibilità, per la sua preparazione e capacità, non solo a livello italiano, ma anche in campo europeo e internazionale, dove è ritenuto tra i principali competenti in materia bancaria e finanziaria. Ha un curriculum di tutto rispetto, una formazione non solo da economista e un’esperienza istituzionale non comune. Aspetti molto importanti per il progresso delle funzioni dell’Istituto di governo del sistema finanziario italiano che non può non avere un futuro di prestigio nell’interesse dell’Italia, ma anche dello stesso sistema europeo di banche centrali, nonché dell’Unione. Da ultimo è il banchiere che si è occupato di condurre l’indagine preliminare, durata 18 mesi, per verificare la possibilità di introdurre l’euro digitale, la cui sperimentazione inizia proprio nel mese di novembre.