Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Credo nella bontà dell’uomo, ma mi fido più della sua cattiveria” (Alfred Polgar)
Non c’è la voglia di investire? L’attenzione del mercato sembra concentrata sulle singole storie piuttosto che sugli indici che si muovono intorno alla parità in attesa di buone notizie dal Medio Oriente. È solo all’inizio il viaggio di Joe Biden in Israele nel tentativo di impedire un allargamento del conflitto oltre i confini dello Stato. La strage nell’ospedale di Gaza non aiuta. Più interesse invece sul mercato obbligazionario dei governativi che fanno gola per l’alto rendimento in particolare nella parte a lungo della curva. Nel corso della giornata il treasury a 10 anni si è spinto sino al 5%. Il riflesso delle “buone” notizie sullo stato di salute dell’economia Usa: le vendite al dettaglio in aumento oltre le attese così come la produzione industriale. Un flusso di notizie che ha aumentato, dopo diversi mesi di stabilità, le probabilità che la Fed possa aumentare i tassi di interesse a gennaio 2024. Anche le trimestrali statunitensi hanno superato la prova con qualche distinguo con Goldman che ha chiuso l’ottavo trimestre di seguito di utili in calo (-30%); bene invece Bank of America.
Il mese del debito
Venerdì inizia un mese delicato per il nostro debito pubblico, con il giudizio di Standard & Poors, mentre a novembre sarà il turno di Fitch e infine di Moody’s (il 17 novembre). Quest’ultimo è quello che presenta il più alto grado di rischio in quanto l’agenzia ha un outlook negativo e in caso di taglio, il nostro debito scenderebbe per la prima volta sotto la soglia di investment grade. Il Governo a quel punto sarebbe costretto a fare qualcosa di eclatante per recuperare la fiducia, pena il rischio di un attacco speculativo nei confronti del nostro debito pubblico nel cuore dell’iter di approvazione della Legge di Bilancio. Nel frattempo lo spread Btp-Bund si è decisamente allontanato dalla soglia dei 200 punti mentre il rendimento del Btp è sceso sotto il 4,9%. Piazza Affari si muove intorno alla parità mentre gli indici STAR ed Euronext Growth Milan continuano a muoversi in territorio negativo a dimostrazione che l’umore degli operatori resta prudente nei confronti delle asset class più esposte all’economia reale.
La Cina al centro
La Cina ha comunicazione del Pil cinese nel terzo trimestre del 2023. La crescita è stata superiore alle attese aumentando le probabilità che venga raggiunta da soglia del +5,5% fissata da Governo per l’anno in corso. Nel frattempo Putin è atterrato in Cina, per il forum sulla nuova via della Seta. L’interscambio commerciale è salito sino a $200 miliardi, +30% su base annua, secondo partner di Pechino fuori dall’Asia, alle spalle degli usa. Il commercio riguarda principalmente il gas e altri prodotti energetici. Anche Tim Cook è in Cina, in visita per cercare di riallacciare i rapporti con il Governo cinese che ha vietato l’uso di cellulari della “mela” ai funzionari governativi. Scelta che ha penalizzato la campagna vendite dell’iPhone 15, rispetto al lancio del modello precedente e fatto perdere il primo posto sul mercato a favore di HUAWEI. La Cina è il secondo mercato unico più grande per vendite dei prodotti dell’azienda, un posizionamento che, proprio un anno fa, ha generato il 18% delle vendite e un guadagno di $74 miliardi di dollari per Apple.