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Insights 17 Ott 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Le cose che ami rimangono con te, che tu lo voglia o no” (Dal film “Jimi: All Is by My Side”)

I mercati scommettono sulla pace. Mentre dal Medio Oriente soffiano forti i venti di guerra, sulle principali piazze finanziarie si respira un clima di relativa tranquillità. Lo testimoniano almeno tre indicatori rilevanti: il Vix, ovvero la volatilità sull’S&P 500, sceso di oltre l’11%, il WTI ha perso l’1%, anche sull’ipotesi di un allentamento delle sanzioni al Venezuela, ed infine il prezzo del gas sulla borsa di Amsterdam calato del 10% sotto la soglia dei 50 punti. Nel giorno della presentazione della Legge di Bilancio lo spread è sceso sotto la soglia psicologica dei 200 punti, mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono in calo. Non esiste ancora un testo definitivo da analizzare ma dalle prime anticipazioni sembra essere un documento in grado di raccogliere il gradimento dell’Unione Europea. Il saldo di €24 miliardi è in linea con le attese, e ben al di sotto dei €30 miliardi indicati da alcuni esponenti della maggioranza a inizio settembre che aveva allarmato la Commissione Europea e le agenzie di rating. Festeggia anche Piazza Affari, in rialzo di 50 punti base, trascinata dai titoli bancari su cui si riaccende l’appeal speculativo anche per le dichiarazioni del ministro delle finanze sulla privatizzazione del Monte dei Pasci di Siena e altri asset strategici. Iniziative necessarie per finanziarie la Legge di Bilancio.

Iniziato il rally?

La settimana Wall Street è iniziato con un rally, con tutti i settori in rialzo. In particolare il Nasdaq salito sopra 1%. Gli investitori credono al successo degli sforzi diplomatici per evitare che il conflitto possa allargarsi e all’ipotesi di una visita del presidente Joe Biden in Israele, mentre Putin ha chiamato tutti gli alleati in Medio Oriente, compreso Netanyahu con cui i rapporti sono sempre stati distesi, per chiedere un cessate il fuoco. L’occidente non vuole un’altra guerra in un momento in cui l’inflazione scende e il mercato del lavoro è in salute. Secondo alcuni operatori il movimento al rialzo della borsa Usa si spiega anche con i buoni risultati di bilancio annunciati la scorsa settimana e soprattutto quelli in arrivo (circa il 15% del totale solo in questa settimana). L’importanza dei magnifici 7 continua inoltre ad essere cruciale per i listini, non tanto per i profitti in arrivo ma piuttosto per le previsioni di crescita futura. Nel breve infatti i titoli growth sono penalizzati dai tassi in aumento ma gli operatori sembrano guardare oltre, scommettendo su una robusta crescita post stagione di politica monetaria restrittiva grazie alle innovazioni tecnologiche. I primi “magnifici” a riportare saranno Netflix e Tesla. I riflettori sono puntati sulla società di Elon Musk per capire se i margini hanno tenuto rispetto alla guerra dei prezzi in corso nel mercato delle auto elettriche. Quale preoccupazione arriva invece dalla Cina. Secondo indiscrezioni le vendite dell’Iphone 15 nel paese asiatico sarebbero inferiori rispetto a quella del modello precedente

Bitcoin corre

Il Bitcoin è salito ieri di oltre il 4% avvicinando la soglia dei $30mila, sui massimi da agosto. A scatenare gli acquisto indiscrezioni circa la possibilità che la SEC approvi uno e più ETF spot legati alla criptovaluta per eccellenza. Blackrock si è affrettata a dichiarare che la propria domanda di autorizzazione è ancora all’esame dell’autorità di vigilanza. Stessa dichiarazione rilasciata da Katie Wood, capo di Ark Invest, che ha in corso un processo autorizzativo per un deposito Bitcoin. Secondo Wood però, il fatto che la SEC abbia posto delle richieste di informazioni è un segnale che una decisione potrebbe essere alle porte. A fare una grande apertura verso bitcoin è invece Ferrari. Secondo quanto dichiarato a Reuters da Enrico Galliera, Chief Marketing and Commercial Officer, la compagnia inizierà ad accettare pagamenti in criptovalute per le sue auto sportive di lusso negli Stati Uniti e presto lo farà anche in Europa, in risposta alle richieste dei propri clienti. La prima casa automobilistica ad accettare pagamenti in criptovalute è stata Tesla nel 2021 anche se poi il CEO Elon Musk ne decise la sospensione a causa di timori legati al loro impatto a livello di emissioni.