Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Settembre è il mare, Ottobre è un libro” (Gloria Fuentes)
È arrivata la rotazione? Nel corso degli ultimi 2 mesi, sulla Borsa statunitense, i titoli growth hanno sottoperformato quelli value. Una tendenza che potrebbe consolidarsi nel corso del quarto trimestre in considerazione delle valutazioni elevate e il perdurare dei tassi di interesse su livelli più elevati più a lungo rispetto alle attese degli operatori. Possibile quindi che si inneschino prese di beneficio sui tecnologici/growth che da inizio anno presentano ancora performance molto positive. I value sono invece visti meglio in un’ottica di medio periodo anche grazie alla stabilità dei flussi di cassa e il rendimento del dividendo che potrebbe offrire rendimenti reali molto positivi nell’orizzonte di 1 anno. Altro trend da considerare nel quarto trimestre è la “strana” correlazione tra bond e azioni, ovvero sottoperformano entrambe le asset class. Una correlazione frutto di una situazione economica fuori standard legata ai numerosi shock degli ultimi 20 anni e che non hanno riscontri in epoche pre terzo millennio. Scenario quindi molto difficile per gli investitori che nei prossimi 3 mesi potrebbero rifugiarsi verso le asset class in grado di generare rendimento reale nel breve periodo, parcheggiando la liquidità. Nel frattempo la settimana si chiude con una serie di importanti notizie macroeconomiche: alle 11 l’inflazione in Italia e nell’eurozona ad agosto, alle 14:30 i dati sui consumi individuali sempre agosto negli Stati Uniti.
Grecia batte Italia?
Il titolo di Stato decennale greco rende meno di quello italiano. Il debito ellenico è quindi più sicuro? Sembra impossibile considerando i fondamentali dell’economia e gli indici di sostenibilità del debito. Da cosa dipende questa differenza? Sono almeno 2 i fattori da considerare: il primo strutturale perché il debito greco è stato rinegoziato con i partner europei nel 2010 e non è negoziabile sul mercato ovvero è detenuto da investitori semi pubblici che lo mantengono sino a scadenza rendendolo illiquido e quindi poco soggetto alla speculazione. Il secondo è più contingente, ovvero in Grecia c’è una maggiore stabilità politica rispetto all’Italia. Gli investitori non si aspettano ribaltoni della politica fiscale, allineata a quella europea. In Italia invece, le recenti decisioni del Governo sul livello di deficit per il 2024 indicato nel Nadef, fanno pensare che i rapporti tra il nostro Paese e Bruxelles potrebbero essere tesi nel corso dei prossimi mesi. L’Italia deve inoltre incassare ancora 2 tranche del Pnrr che valgono circa €30 miliardi e sono fondamentali per dare una spinta alla crescita dell’economia e rendere sostenibile il nostro debito pubblico. Da oggi e sino all’approvazione della legge di Bilancio osservati speciali saranno quindi il rendimento del Btp a 10 anni e lo spread con il Bund.
Criptocrisi
Il risk-on in corso sui mercati finanziari potrebbe nuovamente mettere in difficoltà le criptovalute. Nel corso dell’ultimo mese il bitcoin ha lasciato sul terreno quasi il 5%, più o meno come il Nasdaq. Non viene invece messo in discussione, per il momento il trend rialzista di medio periodo, +60% a 1 anno, +144% a 3 anni, quarta migliore asset class tra quelle monitorate dal nostro strategist. Ma il flusso di notizie inizia a deteriorarsi, favorendo le prese di beneficio. Binance, la piattaforma di scambio di cripto che tolto la leadership a Ftx dopo il suo fallimento, pare essere in difficoltà, sotto la minaccia di azioni esecutive da parte delle agenzie statunitensi. Negli ultimi tre mesi, più di una dozzina di dirigenti ha lasciato l’azienda, che quest’anno ha licenziato circa 1.500 dipendenti per ridurre i costi e prepararsi a un calo del business. Sebbene Binance sia ancora molto presente nel mondo delle criptovalute, la sua influenza è in deciso calo. La sorte della società avrà quindi implicazioni significative per l’industria delle criptovalute perché la piattaforma è molto importante. Su tutto aleggia lo spetro del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha in corso da anni un’indagine che potrebbe sfociare in accuse penali per Binance e il suo co-fondatore Zhao, con multe per miliardi di dollari.