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Insights 6 Set 2023

Il punto sul mercato di Integrae SIM

Se devi fare una cosa, falla con stile” (Freddie Mercury)

Venti contrari per il mercato. Il mese di settembre, tradizionalmente difficile per le Borse, è iniziato con un petrolio salito sopra i $90, il rendimento del treasury a 10 anni sopra il 4,2% e il dollaro che si rafforza sull’euro. Dati che spingono nella direzione di una recrudescenza dell’inflazione che condizionerà le scelte delle banche centrali in occasione delle riunioni delle prossime 2 settimane. Il movimento dell’oro nero secondo alcuni esperti statunitensi, è però destinato a sgonfiarsi rapidamente. Una mossa disperata dei Sauditi e dei loro alleati dell’Opec +, per sostenere le quotazioni tagliando la produzione mentre la recessione globale si fa sempre più concreta generando probabilmente una decisa flessione del prezzo del petrolio che penalizzerà i bilanci dei Paesi esportatori già in crisi (come la Russia). L’agenda macro di oggi vede al centro i dati statunitensi in uscita alle 15:45 ovvero l’Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario e l’Indice ISM non manifatturiero ad agosto. Entrambe sono a un passo dalla soglia che delinea l’espansione dalla recessione. Ieri in Europa gli stessi indici hanno riportato sotto le attese e lo spartiacque di 50 punti, sui minimi pre-pandemia. Fuori dal coro del segno meno Blackstone ed AirBnB che entrano nell’S&P 500 festeggiando con un rialzo che sfiora il 10%.

Tornano le IPO

Arm, il progettista di chip di proprietà della giapponese SoftBank, ha annunciato la fissazione della forchetta di prezzo dell’IPO a Wall Street. Fondata nel 1990, Arm è stata quotata a Londra e al Nasdaq dal 1998 al 2016, quando è stata acquistata e delistata dal gruppo SoftBank per $32 miliardi. Arm stima che il prezzo di quotazione sia compreso tra $47,00 e $51,00, per una raccolta massima di circa $4,9 miliardi e una valutazione massima di $52 miliardi. SoftBank deterrà circa il 90,6% delle azioni in circolazione dopo il completamento dell’IPO. Il segnale che il denaro continua ad affluire sui listini e che gli investitori sono interessati agli asset tecnologici nonostante un rally dei titoli del settore lungo quasi un anno. Un contesto positivo anche per Piazza Affari, che attende, sul listino Euronext Growth Milan, nuove matricole alcune delle quali accompagnate in Borsa da Integrae SIM. La nostra società, lo ricordiamo, nei primi 8 mesi del 2023 ha quotato 8 società, consolidando la propria posizione di leadership tra gli EGA e i Global Coordinator attivi sul listino delle PMI ad alto potenziale di crescita.

Superbonus al centro

Croce e delizia dei conti pubblici. Era il 16 luglio del 2020 quando il parlamento, su proposta del Governo Conte 2, votò la legge del superbonus 110% e la cedibilità fiscale di tutti i crediti sui bonus edilizi. Per il Governo attuale una sciagura che mette a repentaglio i conti pubblici e limita gli spazi di intervento per la prossima Legge di Bilancio. Per il precedente Governo e le associazioni di categoria, uno strumento che a fronte di un impatto superiore ai €100 miliardi sui conti pubblici, ha permesso la riqualificazione energetica di oltre 300mila edifici in Italia (il 3% del totale delle abitazioni) con benefici in termini ambientali e fiscali. Al momento, secondo l’ANCE, l’associazione dei costruttori edili, ci sarebbero circa €30 miliardi di crediti bloccati sui cassetti fiscali con ricadute negative per decine di migliaia di imprese e famiglie già penalizzate dall’aumento dei costi finanziari. Una situazione di incertezza che ha penalizzato le società esposte ai bonus edilizi e quotate su Euronext Growth Milan. Tra queste Nusco, società attiva nella produzione e commercializzazione di porte per interni e infissi in legno, PVC, alluminio e ferro a marchio «NUSCO», che nel corso degli ultimi 12 mesi ha lasciato sul terreno il 24% e presenta quindi spazi di rivalutazione se si farà chiarezza sul quadro regolatorio.