Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Solo un cattivo soldato non spera di diventare generale” (Proverbio russo)
La settimana delle materie prime. L‘ammutinamento della brigata paramilitare Wagner e l’esilio del suo leader “politico” hanno sollevato molti dubbi sulla forza della leadership di Vladimir Putin, da 25 anni al potere ininterrottamente. La prima conseguenza sui mercati finanziari è stata una immediata ripresa dei prezzi del gas sulla borsa di Amsterdam, +10% sui massimi dell’ultimo mese anche se solo per poche ore. A mettere in fibrillazione non solo contesto geopolitico ma l’ondata di caldo che sta colpendo l’Europa e la Cina, facendo lievitare i consumi. Più in generale gli operatori sono preoccupati per i riflessi sul mercato dei minerali. I ribelli prima di tentare la marcia su Mosca, avevano infatti preso il controllo di Rostov, città che ha un ruolo molto importante per la distribuzione di materie prime, ed in particolare quelle usate per la produzione di acciaio. Infine il grano su cui non è ancora stato raggiunto un accordo per la libera circolazione da porto di Odessa e che ora potrebbe subire una battuta di arresto. La guerra torna quindi prepotentemente di attualità, ma ora l’attenzione è tutta rivolta alla stabilità politica in Russia che se dovesse piombare nel caos aprirebbe scenari impensabili sul suo arsenale nucleare. Sui mercati si avverte un certo nervosismo ma non panico: l’indice mondiale l‘MSCI World Equity ha perso l’1%, l’S&P 500 si è mosso intorno alla parità mentre Piazza Affari ha chiuso in rialzo. Solo il rublo pare sotto pressione, toccando i minimi da 15 mesi.
Giornata ricca di dati macro e dichiarazioni
Alle 10:00 è in programma un discorso della presidente della Bce Christine Lagarde e a seguire altri due componenti della board. Alle 14:00 in Usa i premessi alla costruzione rilasciati, visti in aumento sulla rilevazione precedente, alle 14:30 i principali ordinativi di beni durevoli a maggio, alle 16:00 il rapporto sulla fiducia dei consumatori a giugno e le vendite di nuove abitazioni a maggio. Tra meno di un mese di riunisce la Fed è i trader si aspettano un aumento di 25 punti (probabilità al 77%), un mese fa era di poco superiore al 50%. Ma secondo quanto dichiarato da Jerome Powell saranno i dati a guidare le scelte di politca monetaria per cui ogni singola statistica potrebbe avere un impatto significativo sull’andamento dei listini. Da sottolineare come la volatilità, ai minimi, ieri abbia fatto un balzo superiore al 6%. Secondo gli analisti di Morgan Stanley raramente i rischi di una forte correzione sono stati più elevati di questo periodo. Secondo gli esperti i venti contrari sono nettamente superiori ai venti di coda. La visione più convinta rimane una previsione ben al di sotto del consenso per gli utili di quest’anno: lo scenario di base per l’utile per azione del 2023 per l’S&P 500 è di $185 che si confronta con il consenso bottom-up a $220 e con le previsioni top-down/buyside vicine a $210-215.
Pausa di riflessione per il tech?
Dopo il downgrade di Morgan Stanley e Barclays che hanno tagliato il titolo a Equal Weight, un’altra banca d’affari si riduce le proprie raccomandazioni sul Tesla. Si tratta di Goldman Sachs che ha declassato il titolo a Neutral da Buy alzando però l’obiettivo di prezzo a $248 per azione dai precedenti $185, riflettendo l’aumento delle stime di utile per azione. Gli analisti della banca d’investimento rimangono però positivi sulla crescita a lungo termine e sul posizionamento competitivo della società. Ricordiamo che Tesla ha messo a segno un rally del 108% su base annua (+38% nell’ultimo mese) trascinando al rialzo il Nasdaq insieme a un’altra manciata di titoli a larghissima capitalizzazione. Goldman rimane però “positiva sull’adozione dei veicoli elettrici” e continua a “vedere le maggiori opportunità di investimento nella catena di valore in particolare in quelle società con contenuti più elevati per consentire il passaggio ai veicoli elettrici e all’elettrificazione”. Barclays accende invece un faro sui titoli dell’intelligenza artificiale che possono rappresentare “un’opportunità tattica piuttosto che un crollo strutturale del comparto perché i multipli non sono saliti agli estremi storici e l’economia dell’IA in espansione dovrebbe aiutare i suoi beneficiari primari a crescere nelle loro valutazioni nel lungo termine, dato che l’adozione concentra ulteriormente il potere nelle mani di poche società tecnologiche chiave”.