Il punto sul mercato di Integrae SIM
“Beati siano i giovani perché erediteranno il debito nazionale” (Herbert Clark Hoover)
Secondo le previsioni della Commissione Europea nel 2023 l’Italia registrerà la crescita più elevata tra le prime tre economie europee: +1,1%, meglio dello 0,8% stimato in precedenza. E negli ultimi 3 anni il Pil del Paese è cresciuto del 12%, recuperando in buona parte il -9% causato dalla pandemia . Ma per proseguire su questa strada è necessario mantenere la barra dritta ovvero rigore delle politiche di bilancio e pieno utilizzo dei fondi del Pnrr. La minaccia resta l’inflazione: +3,2% nel 2024 nell’eurozona, ovvero sopra il target della Bce che implica il perdurare di una politica monetaria restrittiva. Nota positiva è la stabilità del debito pubblico, in rapporto al Pil, che sempre secondo la Commissione Europea, sarà del 140,3% nel 2024, proprio grazie all’aumento del Pil nominale su cui impatta positivamente l’inflazione. Debito pubblico che le mese di marzo ha comunque fatto segnare un nuovo record: €2.790 miliardi. Oltre €47mila a italiano. A livello macroeconomico il calendario di oggi prevede: in Germania la rilevazione ZEW del sentimento dell’economia tedesca a maggio, in Usa le vendite al dettaglio di beni essenziali ad aprile.
Non succede, ma se succede
A Wall Street di maggio si avvia a chiudere con il segno “più” per il terzo mese consecutivo. A spingere gli indici, l’apertura politica per un accordo sul tetto al debito pubblico Usa. Pare infatti che nel fine settimana ci siano stati, a livello di staff, colloqui che hanno avvicinato le parti. Presto però per cantare vittoria anche perché il partito repubblicano esige pensati tagli alla spesa pubblica che Joe Biden non vede bene. Un aiuto potrebbe arrivare dal Covid, visto che ci sarebbero miliardi di dollari di fondi per l’emergenza pandemica che non sono stati spesi. Yanet Jellen, ha gettato acqua sul fuoco: gli Usa non sono mai andati in default e non capiterà neanche questa volta. Pare però che JP Morgan abbia creato una war room, nell’ipotesi che si verifichi l’imprevedibile. A trascinare al rialzo il listino anche l’appeal speculativo. Nell’arco di 2 giorni sono state annunciate operazioni di M&A nell’industria dell’energia per un valore che sfiora i $50 miliardi. Microsoft sta infine perfezionando l’acquisizione di Activision Blizard (l’editore di Call of Duty per capirci ) per $70 miliardi.
Mamma li turchi
In Turchia si andrà al ballottaggio, con Erdogan vicino al 50%. Un Paese in bilico per almeno 2 settimane, che vede l’opposizione con uno svantaggio di appena il 5%. Erdogan ha comunque mantenuto la maggioranza in parlamento nonostante il suo partito sia ai minimi storici. A vantaggio del presidente uscente il fatto che il terzo classificato delle elezioni presidenziali, che con il 5%, potrebbe fare da ago della bilancia a suo favore. Resta il fatto che il potere di Erdogan, dopo 20 anni, si è fortemente ridimensionato. La causa? L’inflazione che resta sopra il 50%, pur essendosi molto ridimensionata negli ultimi mesi e la politica economica secondo Erdogan, ovvero bassi tassi di interesse per fare fronte alla svalutazione della moneta, anche se la teoria economica consiglia di fare l’esatto contrario. Il sogno di una nuova Turchia più nazionalista e islamista quindi si allontana. Perché anche in caso di vittoria questo sarà l’ultimo mandato presidenziale di Erdogan, in quanto la costituzione non consente proroghe e lui non ha più i numeri in Parlamento per cambiarla a proprio favore.