Il punto sul mercato di Integrae SIM
«Non inquinare, i pianeti buoni sono difficili da trovare»”. (Anonimo)
Come previsto la Fed ha alzato i tassi di 75 punti base. Si è trattato del quarto rialzo consecutivo del costo del denaro, salito al 4%, il livello più alto dal dicembre 2007, ovvero nel cuore della stagione della crisi finanziaria legata ai mutui subprime. Nel giustificare l’ultimo rialzo, la Fed spiega che “gli indicatori mostrano una crescita modesta della spesa e della produzione”, e negli ultimi mesi la crescita dei posti di lavoro “è stata robusta e il tasso di disoccupazione è rimasto basso”. L’attenzione del mercato quindi rivolta al futuro, e in questo caso non ci sono ancora buone notizie. Il report ADP sull’occupazione privata, diffuso a inizio settimana in Usa, ha mostrato un aumento maggiore del previsto dell’occupazione ad ottobre. Questo difficilmente convincerà la Fed a rallentare gli aumenti dei tassi dopo questa settimana, come molti investitori avevano invece sperato. Il report governativo ha rivelato che il numero delle posizioni lavorative aperte è salito a settembre, segnale di una domanda ancora robusta e del fatto che l’economia non si sta raffreddando rapidamente. Ma la settimana non è ancora finita e così oggi sarà pubblicato il dato sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, mentre venerdì arriverà il report di ottobre sul mercato del lavoro. Un flusso di notizie che non potrà che influenzare le decisioni della prossima riunione della Fed.
La Bce frena sull’aumento dei tassi?
I principali dati macro economici europei mostrano un evidente rallentamento della crescita. L’ultimo in ordine di tempo il PMI manifatturiero in Italia a ottobre, pari a 45,1 punti, sotto il dato precedente e le attese degli analisti. Ma più i dati mostrano un rallentamento, prima la Bce dovrà frenare il ritmo di rialzo del costo del denaro. La speranza è che con l’inizio del 2023 venga annunciato l’ultimo ritocco all’insù. Un segnale anticipatore è il fatto che il BTP abbia rallentato l’aumento dei rendimenti e lo spread sia calato. Ci sono sempre più segnali che il picco dell’inflazione è stato raggiunto, come emerge dalle recenti stime sul costo delle bollette in Italia a novembre che dovrebbero aumentare del 5%, anziché del 70% atteso all’inizio dell’autunno. Sullo sfondo la partenza della Cop27 che inizia lunedì in Egitto. Il fondo italiano per il clima, adottato da Draghi con la legge di bilancio 2022, che mette sul piatto quasi €1 miliardo all’anno sino al 2026, è il contributo del nostro Paese agli impegni per la lotta contro i cambiamenti climatici. Le dichiarazioni del nuovo Governo sono altrettanto incoraggianti perché non sembrano deviare dalla traiettoria green. Il net zero di emissioni al 2050 è un target che non sembra essere in discussione. Sia chiaro, questo evento non ha alcun impatto sui prezzi attuali dell’energia, e quindi sull’inflazione, ma il segnale che l’economia green resta un driver di crescita anche per l’Italia.
Gas e famiglie
Nonostante il recente raffreddamento dei prezzi del gas, l’aumento delle bollette fanno crescere rischi di insolvenza di famiglie e imprese. Esiste il concreto rischio che la bolletta possa trasformarsi in un npl (credito deteriorato) energetico poiché i prezzi salgono mettendo in difficoltà nel pagamento delle utenze circa un terzo delle famiglie italiane. Un contraccolpo per le compagnie energetiche arriverà a gennaio 2023 quando alle famiglie verrà consegnata la bolletta sui consumi relativi a novembre e a dicembre. Solo in quel momento si avrà realmente contezza degli insoluti, che potrebbero arrivare al 15% delle forniture, toccando cioè circa 7 milioni di contratti e portando così il valore a lievitare fino ai circa €5 miliardi. Un contesto che sottolinea l’importanza nel mercato di player come ISCC Fintech, società quotata su Euronext Growth Milan, la cui profonda conoscenza delle tipologie di creditori e una analisi psicografica del mercato approfondita hanno permesso alla società di affrontare le attività di recupero dei crediti in maniera incisiva attraverso una struttura verticale organizzata per dipartimenti, dal team di analisi e valutazione in fase di acquisto dei crediti stessi, agli uffici di phone collection e quelli di coordinamento della vasta rete dedicata alla home collection, incluse le attività giudiziali che vengono garantite attraverso la partecipata Società Tra Avvocati Lawyers.